expert advice / alpine mountaineering

TECNICHE E CONOSCENZE ALPINISTICHE INDISPENSABILI

1. Tecniche e conoscenze alpinistiche indispensabili

La roccia calda in estate, la neve scricchiolante in inverno. Non c’è niente di più bello che passare il tempo in montagna. E poi, arrampicarsi ed esplorare la natura insieme è un ottimo modo per rafforzare il legame tra amici. Ma per poter vivere al meglio queste fantastiche esperienze riducendo al minimo i rischi, servono buona resistenza fisica, una certa forza mentale e una solida padronanza delle tecniche di alpinismo e arrampicata. Questo perché l’arrampicata, per quanto bella, è una disciplina pericolosa che, purtroppo, miete diverse vittime all’anno.

Le capacità tecniche essenziali per l’alpinismo non si apprendono in un giorno. Il modo più sicuro e veloce per imparare è quello di affidarsi a un istruttore qualificato. Quando sei in parete, sei tu ad essere responsabile per la sicurezza tua e di chi è con te. Non c’è articolo o video che possa sostituire l’esperienza e gli insegnamenti di una guida qualificata.

Fatta questa doverosa premessa, abbiamo pensato di stilare una panoramica delle principali tecniche di arrampicata per l’alpinismo.

2. Iniziamo con un paio di dritte:

  • La sicurezza viene prima di tutto. Sempre!
  • Indossa un casco (in caso di caduta di sassi o ghiaccio).
  • I guanti da arrampicata sono molto utili per fare sicura e per la discesa in corda doppia.
  • Prendi dimestichezza con l’attrezzatura prima di cominciare.

3. L’attrezzatura indispensabile

Ovviamente le necessità dipendono un po’ anche dal tipo di uscita che hai in programma. Ecco alcune cose che possono servire:

  • Navigazione: mappa, bussola, altimetro, dispositivo GPS, ricetrasmittente da valanga
  • Lampada frontale, meglio se con batterie di scorta
  • Protezione solare: occhiali da sole e crema con fattore di protezione adeguato
  • Kit di primo soccorso
  • Coltello & kit per le riparazioni
  • Fornello & accendino
  • Coperta isotermica (utile per scaldarti sotto la giacca in caso di emergenza)
  • Riparo d’emergenza (sacco da bivacco)
  • Cibo & bevande
  • Vestiti di ricambio

4. I nodi per l’arrampicata alpina

In arrampicata si usano una gran varietà di nodi. Il tipo di nodo viene scelto in base alla situazione. In realtà per arrampicarsi in sicurezza basta conoscerne solo alcuni, ma è indispensabile conoscerli bene e saperli usare anche nelle situazioni di stanchezza, fretta o emergenza (e persino al buio, se serve). Una semplice disattenzione può avere conseguenze fatali.

I nodi da arrampicata si dividono sostanzialmente in tre categorie: i nodi da imbracatura, i nodi di giunzione (per collegare due corde) e i nodi di sicurezza, o di arresto (usati per collegare una corda o fettuccia a un altro oggetto, per esempio un moschettone).

Quelli che seguono sono i nodi principali per l’arrampicata alpina:

4.1 Nodi di base

  • Nodo a otto infilato – per legare la corda all’imbracatura
  • Nodo a otto ripassato – per fissare la corda a qualcosa
  • Nodo mezzo barcaiolo – per far sicura (e per la discesa in corda doppia se non hai più il freno)
  • Nodo barcaiolo – si usa per i punti di ancoraggio
  • Nodo galleggiante – per unire le corde in discesa doppia
  • Nodo bulino – per legare la corda all’imbracatura, attorno a un albero ecc.

4.2 Nodi avanzati

  • Nodo prusik – per assicurare le discese in corda doppia e le risalite su corda fissa
  • Asola di bloccaggio – per bloccare il mezzo barcaiolo
  • Nodo bocca di lupo – per legare le fettucce
  • Nodo fettuccia – per unire fettucce da discesa in corda doppia

4.3 Nodi da esperti

  • Nodo galleggiante doppio – un grosso nodo di arresto che può aiutare a frenare una caduta incidendo il labbro del crepaccio
  • Nodo a doppio bulino – su fettuccia, per creare un punto centrale su un ancoraggio
  • Nodo di arresto – al termine di un nodo a otto o di un bulino, per aumentarne la sicurezza
  • Legatura dell’alpino – legatura per facilitare il trasporto e stoccaggio della corda
  • Nodo a farfalla – per isolare segmenti di corda

Ricorda: è di vitale importanza che i nodi siano eseguiti in modo preciso!

5. Soste e ancoraggio personale

La sosta è il punto da cui dipende la tua sicurezza in arrampicata e deve quindi essere abbastanza forte da sostenerti in caso di caduta.

Per creare la sosta ci si può avvalere di tre tipi di ancoraggio: punti di ancoraggio naturali, come un albero vivo di grandi dimensioni o un solido spuntone di roccia; punti di ancoraggio fissi, ovvero spit, chiodi e anelli che restano posizionati permanentemente, e punti di ancoraggio mobili che sei tu a realizzare e poi rimuovere autonomamente.

Il tipo di ancoraggio da realizzare dipende dalle circostanze e dalle opzioni disponibili, ad esempio dal numero e qualità degli spit, dalla direzione di tiro e dal metodo di assicurazione che hai scelto. In ogni caso, ogni sistema di ancoraggio ha un punto centrale al quale attaccare il tuo ancoraggio personale per assicurarti. Per collegare gli ancoraggi è meglio usare i moschettoni con ghiera di sicurezza, e ovviamente è di vitale importanza saper realizzare gli ancoraggi in modo sicuro, rapido ed efficace.

Per proteggere l’ancoraggio e ridurre al minimo il rischio di caduta ad alto fattore, è bene che il capocordata costruisca un buon primo ancoraggio già all’inizio del tiro, quello che i climber americani a volte chiamano il “Jesus nut” (ovvero l’ultima speranza in caso qualcosa vada storto).

6. Come costruire ancoraggi sicuri

Il tuo ancoraggio personale è ciò che ti assicura all’ancoraggio centrale della sosta o punto di discesa. Una estremità della corda viene fissata con un nodo a bocca di lupo sia all’imbracatura che a un apposito moschettone attaccato dall’altra parte. Ricorda che il tuo ancoraggio è per uso esclusivamente personale e non va utilizzato per trattenere la caduta di un compagno che sta arrampicando. Inoltre vale la pena sottolineare che fare un nodo alla tua fettuccia di ancoraggio può ridurne notevolmente la resistenza, specialmente se è in Dyneema, e potrebbe bastare una caduta statica da un ancoraggio per romperla.

Ad ogni modo, la domanda più importante da porsi non è se la fettuccia sia abbastanza resistente, quanto più se la sosta sia realizzata in modo da rendere impossibile un carico statico. In alternativa, essendo la sosta dinamica puoi attaccarti direttamente con la corda.

Saper costruire ancoraggi sicuri è ovviamente d’importanza vitale. Per farlo bisogna tenere conto di una serie di elementi, come la posizione e l’assetto della sosta, il tipo di assicurazione, i metodi di distribuzione dei carichi, l’uso di longe, cordini o fettucce e altro ancora.

7. È importante saper assicurare correttamente

Nell’arrampicata alpina non va mai sottovalutata l’importanza di saper assicurare correttamente. Ti raccomandiamo in particolare di:

  • Usare guanti e casco protettivo.
  • Organizzare la corda prima di iniziare l’arrampicata (sopra l’estremità del capocordata, sotto quella del secondo).
  • Controllare il tuo attacco all’ancoraggio.
  • Usare un dispositivo di assicurazione che conosci bene (tuber, ATC, Reverso, ecc.) o un mezzo barcaiolo.
  • Sapere gestire la corda frenante sia con la mano destra che con la sinistra.
  • Adottare il sistema AAA: ancoraggio, assicuratore e arrampicatore devono stare il più possibile in linea retta, senza allentamenti nella catena di assicurazione.
  • Far sicura in modo da poter regolare la tensione della corda secondo le esigenze, tirandola o allentandola con la necessaria rapidità.
  • Per chi fa alpinismo raccomandiamo di attaccare il mezzo barcaiolo o un altro tipo di freno direttamente al punto di sosta. Questo ti dà il grande vantaggio di non esser parte della catena di assicurazione e quindi di non farti trascinare via in caso di caduta, con il rischio di riportare lesioni o, peggio ancora, di perdere il controllo della corda. Inoltre se necessario puoi sganciarti dal sistema (vedi sotto al paragrafo sull’asola di bloccaggio).
  • Allenarti alla caduta in parete per saper gestire le cadute del capocordata e migliorare le tue capacità di assicurazione.

8. I comandi: la comunicazione in arrampicata

Quando si arrampica, i comandi sono fondamentali perché tutti i membri della cordata sappiano esattamente cosa sta succedendo. A volte urlare i comandi può sembrare un po’ eccessivo, soprattutto in palestra, ma serve comunque a scongiurare pericolosi fraintendimenti. In montagna, quando il capocordata esce dal campo visivo, i comandi possono rivelarsi cruciali. Tieni sempre presente che i comandi possono variare un po’ a seconda del paese. Prima di iniziare l’arrampicata, accertati di aver concordato i comandi e segnali da usare.

Questi sono i comandi standard:

  • Sali – chi fa sicura comunica a chi arrampica che può iniziare l’arrampicata
  • Salgo – chi arrampica comunica a chi fa sicura che sta iniziando ad arrampicare
  • Dammi corda – per chiedere a chi ti assicura di darti un po’ di corda
  • Recupera – per chiedere a chi ti assicura di recuperare la corda e tenerla bella tesa 
  • Occhio! – per avvisare chi ti assicura che stai per compiere una mossa difficile e potresti cadere
  • Sasso! – Fai attenzione (sta cadendo una pietra)
  • Sosta (sono in) – per dire a chi ti assicura che sei in sicurezza al punto di sosta 
  • Corde libere (chi assicura) – sfila le corde dal freno rispondendo “corde libere”

Se ci sono più cordate in parete, è meglio chiamarsi per nome per evitare fraintendimenti con i membri di altre cordate.

A volte può capitare di trovarsi fuori dalla portata d’udito dei propri compagni di arrampicata. Anche il vento può rendere difficile la comunicazione. È quindi una buona idea concordare prima dei segnali non verbali per i casi in cui non sia possibile comunicare a voce, magari tirando la corda un certo numero di volte. Ad esempio, se si usano corde doppie, tirare molto una sola corda rapidamente vuol dire che il partner è al sicuro (in sosta). Tieni però presente che sulle vie molto lunghe anche i segnali con la corda possono essere difficili da capire.

9. Il mezzo barcaiolo

Il mezzo barcaiolo è il vero asso nella manica dell’alpinista, e quello sui cui si fa affidamento più spesso. È veloce, richiede il minimo dell’attrezzatura, e soprattutto è molto versatile.

  • È un ottimo sostituto se ti dimentichi o perdi il freno.
  • È più veloce sui tratti brevi rispetto a un tuber/secchiello.
  • Se la corda è talmente congelata che non riesci a farla passare nel tuber, il mezzo barcaiolo funziona comunque.

10. L’asola di bloccaggio

Sapere come fissare temporaneamente le corde così da avere ambedue le mani libere tornerà sicuramente utile, per esempio per sistemare un ancoraggio o uscire dalla catena di assicurazione in caso di caduta del partner.

Per farlo si usa un’asola di bloccaggio fissata da un nodo galleggiante. Questo sistema si può usare sia con il mezzo barcaiolo che con un tuber o secchiello.

10.1 L’asola di bloccaggio con il mezzo barcaiolo

  1. Blocca il mezzo barcaiolo tenendo la parte frenante della corda. 
  2. Forma un occhiello sulla corda dalla stessa parte della mano frenante.
  3. Avvolgi la corda che esce dall’occhiello attorno alla corda carica formando un doppino.
  4. Infila il doppino dentro l’occhiello, tirando un po’ di corda.
  5. Stringi il nodo tirando dalla parte superiore.
  6. Tira l’eventuale lasco attraverso l’asola.
  7. Crea la controasola facendo un nodo galleggiante attorno alla corda carica.

10.2 L’asola di bloccaggio con il tuber/secchiello

  1. Blocca il tuber con la mano frenante.
  2. Infila il doppino dentro il moschettone e tiralo dietro la corda carica. 
  3. Forma un’asola, poi infila la mano dentro e tira un altro doppino infilandolo attraverso l’asola.
  4. Tira la corda e stringi il nodo.
  5. Ora hai la tua asola di bloccaggio, un nodo scorsoio attorno alla corda da arrampicata.
  6. Tendi la corda attraverso l’asola quanto necessario.
  7. Crea la controasola facendo un nodo semplice attorno alla corda carica.

10.3 Punti da ricordare:

  • Accertati di tenere sempre almeno una mano sulla corda per frenare.
  • Fissa l’asola di bloccaggio il più vicina possibile al moschettone.
  • Quando sciogli l’asola di bloccaggio, fallo con cura tenendo la mano frenante sulla corda – fai attenzione che non ti restino le dita impigliate.

11. Discesa in corda doppia

La discesa in corda doppia consiste nel calarsi giù da una parete rocciosa con una corda, sfruttando l’attrito per avere un controllo sicuro della velocità di discesa. È una tecnica fondamentale per l’alpinismo e l’arrampicata, ma anche una delle più pericolose perché con l’uso frequente diventa un’operazione di “routine”, con la tendenza a sottovalutarne o ignorarne i rischi.

Saperla eseguire in modo corretto e con la dovuta attenzione ti permetterà di discendere in sicurezza da quasi ogni tipo di parete rocciosa o cascata di ghiaccio.

12. Ancoraggi

Naturalmente è vitale che gli ancoraggi siano solidi. Ove possibile aggiungi sempre un secondo punto di ancoraggio e porta sempre con te fettucce o cordini per l’aggiunta o l’estensione degli ancoraggi in caso di necessità.

13. Come unire due corde

A volte può essere necessario unire due corde per affrontare le discese lunghe. In questi casi raccomandiamo di usare un semplice nodo galleggiante, ma avendo cura di lasciare le estremità delle corde di una lunghezza di circa 20-30 centimetri. Questo tipo di nodo ha meno probabilità di impigliarsi perché presenta un lato liscio che scivola più facilmente sugli spigoli.

14. Discensori

Usa un dispositivo discensore con cui hai già dimestichezza. Tieni presente che il livello di frizione varia in base al dispositivo e al diametro della corda che stai usando.

15. Spigoli e rocce pericolanti

Quando discendi in corda doppia, tieni la corda alla larga da rocce pericolanti e spigoli appuntiti. In caso di dubbio, usa qualche tipo di protezione per la corda.

15.1 Tecnica di discesa

Queste sono le basi fondamentali da padroneggiare con sicurezza:

  • Stelle immer sicher, dass die Selbstsicherung und das Seil an der jeweiligen Verankerung sicher fixiert sind, bevor der Abstieg beginnt.
  • Falls das Seilende nach Abwurf des Seils über die Felswand nicht sichtbar ist, binde immer einen Knoten in das Seil. Verwende hierfür einen Prusik- oder einen anderen Backup-Knoten, um für ein mögliches Worst-Case-Szenario gerüstet zu sein.
  • Bevor das Abseilen beginnen kann, prüfe immer, ob Sicherungsgerät und Schraubkarabiner ordnungsgemäß eingehängt und alle Sicherungsvorkehrungen entsprechend getroffen sind. Prüfe vor dem Start mittels Sitzposition das Abseilsystem nochmals und öffne erst danach die Sicherheitsschlinge.
  • Halte das Seil während des Abseilens von losen Steinen und scharfen Kanten fern.
  • Bei starkem Wind oder in hindernisreichem Gelände (Bäume, größere Felsblöcke) sollten die Seile hinunter getragen und nicht hinunter geworfen werden, damit sie sich nicht verfangen. Die Seile können hierfür zunächst im Rucksack verstaut und später fachgerecht aufgerollt werden. Bei längeren Routen ist es zudem ratsam einen Kletterer kurz abzuseilen, damit dieser Ausschau nach der Abseilroute halten kann. So könnt ihr das Seil an der richtigen Stelle fixieren.
  • Triff Vorkehrungen, damit du beim Abseilen nicht die Kontrolle verlierst oder ans Seilende gelangst.
  • Wenn du als erster abseilst, binde eine Prusik-Sicherungsschlaufe oder einen ähnlichen Bremsknoten ins Seil und einen Knoten ins Ende des Seils.
  • Nachfolgende Teammitglieder benötigen zum Abseilen keine Prusik-Sicherungsschlaufe, wenn die untenstehende Person wachsam bleibt und beide Enden des Seils unter Kontrolle hält, um die abseilende Person im Notfall zu bremsen bzw. anzuhalten.
  • Immer mit gleichmäßiger Geschwindigkeit und in direkter Falllinie abseilen.
  • Die Seile und Teammitglieder an der nächsten Abseilstation an einem neuen Ankerpunkt sichern und mit dem Abseilen fortfahren. Seile und Selbstsicherung dabei immer an der Verankerung  festmachen.
  • Nachdem der erste Kletterer das Abseilen abgeschlossen hat, sollte das Seil immer mit einem kurzen Test auf Zugbelastung überprüft werden.
  • Immer daran erinnern, welches Seil das Zugseil ist. Der Letzte aus dem Team, der sich abseilt, kann das Seil eventuell mit einem Karabiner „markieren“.
  • Achte beim Ziehen der Seile immer darauf, am inneren Seil zu ziehen, damit es sich nicht gegen den Ring blockiert.
  • Der letzte Kletterer, der sich abseilt, sollte den Verlauf des Seils  genau prüfen, so dass es sich beim Einziehen nicht im Gelände verfängt. Enge Felsrisse sollten auf jeden Fall vermieden werden, da sich das Seil dort leicht verfangen könnte.

Last but not least: quando ti cali, mantieni la concentrazione e lavora in team con gli altri membri di cordata, controllandovi reciprocamente fino a che non siete scesi tutti in sicurezza.

15.2 Da tenere a mente

Indossa un casco!

È importante saper scendere in corda doppia con il mezzo barcaiolo in caso tu perda il freno.

16. L’arrampicata su roccia

Per arrampicarsi e progredire in sicurezza è bene indossare un buon paio di scarponi da montagna per uomo e donna. Sulle vie alpine, a seconda del meteo può capitare anche di doversi togliere le scarpe da arrampicata e continuare con gli scarponi.

È inoltre fondamentale capire come usare al meglio le protezioni attive e passive e attrezzi come discensori, moschettoni e fettucce così da evitare cadute.

17. L’arrampicata su neve

Prima di tutto accertati di riuscire a camminare bene con i ramponi e di sapere come usare la picozza per autoassicurarti quando ti muovi su neve e/o ghiaccio. Ovviamente saper auto-frenare una caduta è d’importanza vitale, anche se in caso di inciampo è decisamente meglio essere in grado di reagire velocemente auto-assicurandosi che non finire per scivolare e dover ricorrere all’autoarresto.

Muoversi sulla neve può essere dura, quindi impara bene le tecniche più efficienti, sia per la progressione che per la discesa.

E tieni sempre d’occhio il rischio valanghe.

18. Ancoraggi da neve

Per chi pratica alpinismo è importante saper allestire ancoraggi da neve per quando si attraversano ghiacciai e pendii ripidi o per prestare soccorso in crepaccio.

Per l’allestimento degli ancoraggi da neve si possono usare una varietà di oggetti, dalle piccozze agli sci. L’elemento standard è però il fittone da neve, usato sia per gli ancoraggi in orizzontale (“corpo morto” o “deadman”) che in verticale.

La stessa neve può costituire un ancoraggio affidabile: nelle condizioni giuste, un fungo di neve può essere una soluzione perfettamente solida. È un ottimo ancoraggio multiuso per i casi in cui a disposizione non hai altro che neve, e si può usare anche per il soccorso in crepaccio. Altri metodi di assicurazione utili sulla neve sono: seduta su neve con ancoraggio; assicurazione con piccozza e scarponi, assicurazione con moschettone, piccozza e scarponi e assicurazione con moschettone, piccozza e freno in vita.

19. La progressione in cordata sul ghiacciaio

I ghiacciai sono masse o fiumi di ghiaccio che si muovono lentamente, formati attraverso l’accumulo e la compattazione della neve sui monti. Possono presentare profonde crepe e fessure e spesso nascondono seri pericoli, dai crepacci alle cadute di ghiaccio fino ai ponti di ghiaccio fragili. Il metodo più comune per attraversare in sicurezza un ghiacciaio è la cordata.

20. Come legarsi

Per una cordata di tre o quattro persone, tutti i membri si legheranno alla corda usando nodi come un Savoia inseguito o un nodo farfalla.

A prescindere dal nodo che si usa, per agganciare la corda all’anello di assicurazione dell’imbragatura è più sicuro usare sia un moschettone bloccante che uno non bloccante, in direzioni opposte.

Bisogna sempre mantenere una ragionevole distanza tra i vari membri della cordata. Se la cordata è di due persone, la distanza da mantenere è tra i 15 e i 20 metri, con almeno tre nodi di arresto tra il primo e il secondo. Per le cordate da tre la distanza scende a 10-12 metri con almeno un nodo di arresto tra un membro e l’altro. Per le cordate più numerose va mantenuta una distanza di circa 8 metri, e non serve un nodo di arresto. Chi si trova alla coda della cordata tiene nel proprio zaino da alpinismo la corda eccedente con la legatura dell’alpino a ciascun capo, pronta da usare per eventuali soccorsi.

21. La progressione in cordata

I ghiacciai si attraversano tenendo la corda sul lato in discesa e la piccozza sul lato in salita. Mentre avanzi evita di lasciare la corda lenta. Stai sempre allerta per reagire subito in caso di caduta di un membro di cordata (manovra di arresto).

22. Soccorso in crepaccio

Il modo migliore per evitare che un membro della cordata finisca in un crepaccio è quello di muoversi insieme con attenzione. In alcuni casi è possibile auto-soccorrersi arrampicandosi su per la corda con l’ausilio di un prusik o altri nodi o dispositivi di serraggio.

Il soccorso in squadra è un’operazione complicata e difficile, e non c’è articolo o video tutorial che possa sostituire l’esperienza e la formazione da parte di istruttori qualificati. I possibili scenari variano a seconda di quante persone sono in cordata, quale membro è da soccorrere e diversi altri fattori.

Le fasi principali del soccorso in crepaccio sono:

  • Fermare la caduta (arresto in team)
  • Costruire un ancoraggio
  • Trasferire il peso della persona sull’ancoraggio
  • Preparare il labbro del crepaccio
  • Realizzare un sistema di sollevamento
  • Estrarre la persona dal crepaccio

Importante! Accertati che tutti i soccorritori siano assicurati all’ancoraggio in ogni momento.

Può essere utile una puleggia autobloccante, che permette di ridurre l’attrito e ottimizzare la distribuzione della forza, facilitando così il recupero soprattutto nel caso di cordate da due o tre.

23. DISCLAIMER

L’alpinismo e l’arrampicata sono discipline pericolose. Ciò che fai è tua esclusiva responsabilità. Queste discipline vanno praticate sempre solo entro i limiti delle proprie capacità e dopo aver ricevuto adeguata formazione da professionisti qualificati. In caso contrario si corre il rischio di morte o gravi lesioni. I consigli riportati qui sono da intendersi come una panoramica introduttiva e non possono in alcun modo sostituirsi all’esperienza e a un’adeguata formazione.

TORNA ALL'INIZIO

Articoli Correlati

TIPI DI ARRAMPICATA

Per molti versi l’arrampicata sportiva è più accessibile della tradizionale, sia in termini di attrezzatura che di competenze. 

LEGGI L'ARTICOLO

COME SCEGLIERE L’ATTREZZATURA PER ARRAMPICATA?

L’arrampicata include un’ampia gamma di diverse discipline che prevedono specifiche attrezzature, tecniche e allenamenti. 

LEGGI L'ARTICOLO

ARRAMPICATA STILE ALPINO: COS'È E COME IMPARARE?

Arrampicata alpina significa praticare l'alpinismo in zone ad elevata altitudine e spesso ghiacciate, che possono implicare l'arrampicata tecnica su neve, roccia o terreni misti. 

LEGGI L'ARTICOLO