STIGMATA

Qual è la strada per il sublime? E cosa significa, poi, “sublime”? Ce n’è una soltanto, o ce ne sono molte? In val Badia, tra le Odle e il Sas Dla Crusc, c’è una chiesetta piccola e curata. Lì vicino, in mezzo ad un prato, un Cristo e due ladroni di legno rantolano per sempre, inchiodati alle loro croci. Di fronte a quelle tre sculture due alpinisti guardano muti una via: la loro via, quella che hanno appena liberato, la loro personalissima strada per il sublime. Non tutte le storie si possono scrivere: per alcune non ci sono parole adatte. Alcune però si possono intuire dagli indizi: dal modo in cui Simon Gietl ed Andrea Oberbacher guardano quella parete, per esempio, o da come sorridono soprattutto con gli occhi. Ecco: questa è una storia di sublime fatta di dettagli e di indizi.

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